Domenico Carboni                home page Catalogo

 

Domenico Carboni nasce a Tonara nel 1945. La propensione a scrivere in Limba arriva in tarda età per soddisfare un intimo bisogno di fissare nei versi emozioni e stati d’animo di vita vissuta. S’impegna a studiare la metrica e la tecnica legate alle varie tipologie delle composizioni poetiche sarde e pubblica i suoi componimenti sui Gruppi Facebook quali Tonara Canta, Solu Poesias, Poetas Cantadores Iscrittores in Limba.

Domenico Carboni

 

 

 

I libri di Domenico Carboni                

 

 

 

Libro EPDO - Domenico Carboni

POESIAS

Raccolta di poesie in lingua sarda

Pag. 215 - Formato 14 x 21 - € 20,00

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La necessità di una raccolta poetica nasce sì dal bisogno di realizzare un desidero indotto da parenti e amici, ma anche dal poter ripercorrere pezzi di vita, far emergere sentimenti profondi, dar voce alle emozioni. Per questo la Poesia di Domenico Carboni abbraccia un panorama variegato sia nell’utilizzo della Lingua Sarda che nelle tematiche trattate. La sua vita personale che appena adolescente lo vede lasciare Tonara, suo paese di nascita, per seguire nella transumanza suo padre pastore, diventando pastorello egli stesso, lo ha messo a contatto con le varianti linguistiche delle diverse parlate locali che lo porteranno in seguito, all’atto della produzione poetica scritta, a utilizzare sia il Logudorese che la Lingua di Mesania, talvolta sovrapponendole l’un l’altra. Ma dove nasce e quando nasce l’amore per la poesia ?In Domenico le radici familiari giocano un ruolo fondamentale : già nella primissima infanzia il suo mondo risuona delle poesie di Peppino Mereu. Non c’è pastore che non abbia la prima edizione data alle stampe da Dottor Sulis, il celebre Nanneddu meu, grande mecenate del Mereu che, con l’intuizione del valore de i versi del poeta maledetto morto a soli 29 anni, ha salvato un patrimonio culturale di inestimabile valore. Non c’era pastore o donna dedita alla raccolta delle castagne o delle nocciole, che non cantasse quelle composizioni vanto, oggi più che mai, del paese di Tonara. I bambini crescevano perciò in ascolto continuo e nell’ interiorizzazione della poesia dei grandi, visto che, come dice Peppino Mereu stesso “O gentile Tonara, terra de Musas”. Mereu non fu infatti il solo ad aver offerto alla cultura tonarese una produzione di alto livello. Dopo di lui, di spessore notevole si ricordano Pera Sulis e Giovanni Mameli, noto Mameleddu che tanto hanno contribuito a far germogliare nei giovani il buon seme della poesia. A ciò si aggiunge la passione manifesta per le gare poetiche che nelle grandi feste paesane vedevano il palco illuminato dalle grandi figure di Cantadores del calibro di Masala, Seu, Zizi e Pazola. È in questo contesto che nasce appunto il bisogno di poesia in Domenico Carboni. Una poesia se vogliamo semplice, piena però di meditazioni profonde, di esaltazione dei reali valori della vita, di inni alla Natura, di ringraziamento alle persone che lo hanno accompagnato nella sua formazione personale e nel percorso di affetti che hanno arricchito la sua vita nella dimensione di sposo, padre e in ultimo di nonno. Nonostante i grandi sacrifici di un’infanzia rubata,
Domenico Carboni non manca mai di accompagnare i versi che testimoniano una esistenza non facile, a un continuo ringraziamento per la Natura che gli ha permesso di godere di paesaggi incantati e suoni melodiosi. Appare spesso una romantica nostalgia per un tempo così diverso dall’oggi dove però il progresso se da un lato ha permesso una vita più agiata, dall’altro ha cancellato la spontaneità delle relazioni improntate alla disponibilità verso l’altro. Ecco perché auspica la speranza del: “Ad’a torrare istima /in totu su comunu / s’agiudat onniunu / comente si usa’ prima.” Che è anche la speranza di chi legge la sua raccolta.    Anna Paola Sau