Dicembre 2025
Lettura di due tavole pittoriche della Collana MUNDUS di Roberto CAU,
fatta con competente analisi dal Prof. GIOVANNI CARAFA
Bah!...
Ѐ un malandrino il mio amico Roberto Cau; sì, proprio così.
Ci conosciamo da tanti anni, e, sinceramente, credo che lui conosca me più di me stesso.
Uhm!
Non ci avevo mai pensato…
Mi stuzzica con la sua silente intraprendenza da pozzo creativo senza fondo; così, ecco pervenirmi, nel quieto altro indaffarato, un elaborato grafico di quell’infinita serie "Mundus" di vivida attualità .
Mi ero ripromesso di non trattare più di lui, non me ne vorrà… eh, perché se per me è stato relativamente semplice esaminare la sua produzione pittorico-paesaggistica del tempo che fu, ora, con questa opera omnia di quasi mille tavole grafiche e grafico-pittoriche mi disorienta, non tanto per le tematiche e le possibili letture interpretative, quanto, invece, per la mole di lavoro che occorrerebbe per tentare di sviscerarne il senso più profondo.
Lui ora, come me, sente il bisogno di tirare le somme di un iter di vita, non perché questa abbia concluso il suo, quanto, piuttosto, per il fatto che è proprio della maturità l’imperativo di valutare un percorso produttivo sufficientemente esteso.
Va beh!...
Dicevo del cosa mi abbia combinato quest’oggi quell’uomo.
Uhm!
Dapprima mi ha partecipato l’immagine di una sola di quelle tavole dell’umana genia in divenire, del percorrere la Storia in dritto e rovescio, poi ecco il subissarmi di altri "frame" iconici.
Il primo partecipato mi sarebbe bastato, eh, ma quando ha calcato la mano…
Insomma, ho dovuto fermarmi per non cadere nella trappola infinita di quella produzione…
Per economia qui mi fermerò ad analizzare solamente due di quella tavole, e attribuirò loro pure dei titoli che ritengo funzionalmente utili all’espresso interpretativo.
Fantasmagorico
La prima tavola, monocroma, è la genia umana nel suo essere comunità, una comunità dinamica: quando aggregato e quando disperso esistenziale.
Le figurazioni, nel loro scarno e immediato restituito, si danno come individualità; saranno solamente le convergenze ottico-prospettico-virtuali ad assurgere a valenza propositiva nel suggerito centripeto moto verso il fagocitante punto focale.
Il tratto passa da modulazioni decise, spesse, cariche di intenzionalità, a dispersioni filiformi; si vengono, dunque, a determinare piani plastici trasparenti, a mo’ di quinte sceniche.
La scena!?
Eh, quei bagliori, lampi ascendenti, ora allo zenit e ora viranti nel loro decorso, quasi che l’evento sia da cercare proprio in quella esplosione fantasmagorica che lega inesorabilmente ciascuno a sé, all’irrequieto?
Bah!

Roberto Cau
– Sacrum Terrae [Fantasmagorico], Tav. nr. 33 (dalla collezione "Mundus")
Transumanza glaciale
L’oscuro decorso sussultorio orizzontale è la connotazione formalistica più propria che definisce ogni successivo essere.
Quella pietas in cammino evolve verso un orizzonte di speranza: l’esteso bigio aereo è l’anelito che nelle sue iniziali sciabolate pare assecondare l’incerta transumanza.
Il periglioso acume ondulatorio contestualizza un presagio avverso; però, sarà appena quel lembo sussultorio ad aprire con la sua spinta propulsiva alla Storia.
Roberto Cau 
Oristano, 02 dicembre 2025
