EPDO  Templum Artium atque Culturae
Ad Gentium servandam Memoriam
 
 
 
CAU Pittore
 
 
OPERE PITTORICHE ECLESIASTICHE
 
 
 
Recensione di Giovanni Carafa
 
 
 
 

Ottobre   2025

 

 

Lettura, di due opere pittoriche, del Prof. GIOVANNI CARAFA

 


 

ROBERTO CAU A SANTA MARIA NAVARRESE 


 

Di lui, della sua opera, ho già parlato più volte; ho esaminato alcuni momenti della vasta produzione artistica (pittorica) che si dipana per più di un cinquantennio; si, certamente di qualche suo paesaggio mi sono interessato, e poi de "i trittici", dei quali ho reso conto con una specifica monografia (G. Carafa, "Roberto Cau, i trittici, Dialogo con l'artista", ediz. Epdo, 2025b), nonché della superba testimonianza d'attualità espressa nella collezione "Mundus, i papiri contemporanei", ma, sinceramente, ignoravo l'esistenza di una sua proposta strettamente figurativa, se pur circoscritta solamente a due elaborati a carattere sacro, caparbiamente commissionatigli....

Sarà successo per una fortuita circostanza della vita che il Nostro abbia conosciuto l'allora parroco della chiesa di Santa Maria Navarrese (Ogliastra), Don Alessandro Loi, il quale travolto dall'autorevolezza dell'artista in quella stessa mattinata in cui ebbe a conoscerlo gli commissionò i due lavori.

Trattasi di tempere verniciate, su cartoncuoio; sono della medesima dimensione (74 x 104 cm) e risalgono alla metà degli anni '80 dello scorso millennio, realizzate a distanza di un anno l'una dall'altra.

L'ocra dorata, propria del particolare supporto, connota di sé tutta la tavolozza con una intonazione calda, terra, dunque un restituito psicologico di quiete, serenità: quella propria che si confà all'aurea levatura dei personaggi della rappresentazione, nonché alla forza dell'umile architettonico di destinazione.


 

Il primo dipinto interpreta il simbolico devozionale che il protagonista (San Massimiliano Maria Kolbe) rivolge alla Madre Santissima nella specifica declarazione di "Immacolata".

Il campo pittorico risulta per lo più bipartito secondo la diagonale dall'alto verso il basso e da sinistra verso destra che in un canto sviluppato l'essenzialità di un'iconografia  paesaggistico-naturalistica, mentre nell'altro raccoglie l'aereo perlaceo di sfondo, preambolo di ogni ulteriore sviluppo tematico-simbolico dove il referente "Incorrotto" s'impone verticalmente e in primissimo piano, diffondendo di sé quel chiarore mistico che riverbera nell'immediato intorno roccioso e accarezza  le fronde estreme di quell'arborea presenza dal sapore tutto settecentesco.

Il Santo è incuneato tra i due opposti; è in relazione diretta col Supremo Consulto. Reca in mano il segno del martirio di Colui che d'ogni accolto è amore.

L'imperante "Siena" d'abbigliato del protagonista diventa il punto focale tonale dell'intera composizione, ulteriormente consolidato dall'ubicazione della figura sulla semimediana verticale inferiore che col suo appoggio sul nodo secondario di più immediata afferenza percettivame àncora all'immanente l'attentivo.

Il rapporto generale di complementarità cromatica ocra/celeste, infine, è  a caratterizzare i valori tra il primo piano (paesaggio) e lo sfondo (l'aereo...).


 

Il secondo dipinto risale al 1985. È l'interno di in un riservato monastico. Il personaggio femminile (Santa Maria Gabriella) accolta nel suo candido abbigliato è l'ovvio fulcro percettivo.

La postura leggermente curva sul combusto inginocchiatoio conduce repentinamente il riguardante in un leggiadro squarcio paesaggistico che diviene segno tangibile dell'Oggetto della mistica propensione.

Il contrasto tra le campiture quasi esclusivamente monocrome dei nudi interni e il ricercato vellutato di natura è la chiave di volta di ogni considerazione simbolica di sollecitazione. 

Ricca risulta l'impianto plastica-tonale del proiettato sul severo ordito della pavimentazione, e ancor più è a emergere la curata definizione di ogni singola unità modulare di quel disteso.

Pochi segni connotano la circostanza in essere.

Un minuto crocifisso sulla parete di spalle alla protagonista quasi definisce una convergenza simbolico-prospettica nell'allineamento ottico-percettivo col capo della Santa per poi concludersi-espandersi in quel citato aperto campestre.

Non c'è angustia alcuna tra quelle mura, quanto invece valore aereo, luministico, quasi presenza certa del "Cercato".

Ancora una volta il contrasto di complementarità cromatica  ocra/celeste diventa un fulcro mistico; qui però il piccolo squarcio aereo di sfondo è vortice attrattivo, speranza di ogni intento.

Giovanni Carafa

 

 

                                                                                                          

 

 

 

 

        CAU Pittore Sardo

Roberto Cau
 
San Massimiliano Kolbe
 
Dipinto a Tempera Verniciata cm. 74 x 104 del 1984
 

 

 

 

 
 
 
 
 
 
 
CAU Pittore Sardo
Artista Italiano CAU
Roberto Cau
 
Santa Maria Gabriella
 
Dipinto a Tempera Verniciata cm. 74 x 104 del 1985
 
 
 
 
 
Locazione dei due dipinti nell'interno
della Chiesa di Santa Maria Navarrese
nell'Ogliastra in Sardegna
 

 

 

 

   28 Ottobre 2025

  Giovanni Carafa