Francesco Antonio Salis              <<<  ritorna su

"VOCI DEL MUSEO"

Studio sulla lingua sarda logudorese meridionale

DETTI E PROVERBI SARDI - GLI STRUMENTI E GLI OGGETTI DEL MUSEO DELLA TECNOLOGIA CONTADINA

Pag. 345 - Formato 14,8 x 21 - € 23,00

Alcune pagine del libro

 

Attraverso il linguaggio, nei secoli, l'essere umano ci ha trasmesso concetti, sentimenti emodi di vivere pratici e morali. E' soprattutto nella formulazione dei detti e dei proverbi che l'uomo ha avuto l'obiettivo di comunicare e tramandare contenuti di vita e per la vita stessa, generando un grande viaggio culturale che ci fa scoprire il nostro passato, le nostre origini e le nostre radici storiche. I proverbi, nella memoria collettiva, diventano importanti tasselli che fanno da guida per il nostro futuro e danno spinta verso un mondo migliore.

 L'Editore  ROBERTO CAU

 

PREFAZIONE

Marzo 14 Agosto 2007

In questa breve prefazione mi preme mettere in evidenza che ogni lavoro di ricerca è il risultato di un insieme favorevole di fattori concorrenti. Vi è, nella generalità dei casi, una felice combinazione tra il rigoroso e costante impegno del singolo ricercatore, ideatore del progetto di ricerca, e l'apporto di altri collaboratori che ne arricchiscono i suoi contenuti fornendo originali apporti. L'esperienza stessa del Museo della Tecnologia Contadina costituisce un esempio di “lavoro corale”. All'intuizione, di chi scrive, per la creazione del museo, ha fatto seguito una convinta azione propulsiva di una schiera di collaboratori, convinti dell'urgenza di tutelare i beni etnoantropologici della nostra comunità. Anche il presente lavoro segue questo percorso metodologico. La raccolta dei modi di dire, delle frasi idiomatiche, dei detti popolari in uso nella comunità lussurgese, ispirati agli oggetti esposti nelle sale del museo, mette in luce la saggezza di un popolo e la ricchezza di pensiero di una comunità non sempre sovrapponibili, per ragioni geografiche e storiche, al resto delle comunità isolane. Il metodo “qualitativo” che si è utilizzato in questa ricerca si basa su racconti e colloqui, personalmente raccolti e ordinati in tutti questi anni trascorsi come Direttore del Museo della Tecnologia Contadina, seguendo i fenomeni linguistici dal punto di vista storico e comparativo. È ancora vivo il piacere degli incontri dei tanti lussurgesi che facevano a gara per arricchire lo schedario dei proverbi e dei modi di dire. Restano indimenticabili le tante discussioni con i collaboratori sulla “lettura”, in chiave antropologica e linguistica degli oggetti del Museo per interpretare e capire meglio la complessità della nostra comunità. La raccolta vuole essere anche un contributo verso i principali ispiratori dell'azione che ha guidato il mio personale impegno in campo dell'educazione permanente e degli adulti. Un tema che oggi trova un respiro nuovo nelle politiche europee con le linee guida dettate dalla strategia di Lisbona, in particolare del concetto di lifelong learning, inteso come formazione continua per garantire a tutti un accesso e un successo formativo.
Il presente lavoro non avrebbe potuto prendere forma senza il generoso contributo dei lussurgesi, che hanno donato degli oggetti esposti nel Museo, e senza l'apporto dei collaboratori del Centro UNLA che per anni hanno condiviso l'esperienza intellettuale della formazione degli adulti e, in particolare, senza l'impegno di tanti giovani lussurgesi, impegnati nei laboratori attivati presso il Centro. A loro va il mio affettuoso ringraziamento. Vorrei, infine, dedicare questo lavoro ai giovani perché possano trarre da queste pagine una fonte di riflessione per capire meglio il mondo complesso e variegato che stanno vivendo e perché non dimentichino un aspetto del modo di essere e di ragionare dei nostri avi.

Francesco Antonio Salis