Il prof. Antonio Corrias, intellettuale oristanese, in questo
suo terzo libro, con grande capacità, preparazione e lucidità, analizza
e commenta l’identità culturale del nostro grande poeta nuorese
Sebastiano Satta. Le poesie del Satta emergono da una profonda coscienza
sociale e da un intenso amore per la sua terra natale, la Barbagia.
Ne esaltò gli aspetti paesaggistici, ambienti aspri e affascinanti, ma
soprattutto cantò poeticamente quelli socio-umani, come i piùoscuri e
tragici, insiti nella sfera del banditismo.
L'Editore ROBERTO CAU
PREMESSA
La figura di Sebastiano Satta è, ancora oggi, cara a tutti i Sardi e
particolarmente ai suoi concittadini, come risulta chiaro dalla
mitizzazione che ne fa, in alcuni suoi romanzi, lo scrittore nuorese
Marcello Fois..
Però una ricerca mirata alla ricostruzione storico-culturale del
personaggio Satta e alla definizione del significato della sua
produzione poetica non può imboccare la strada della mitizzazione, ma
deve attenersi scrupolosamente ai dati oggettivi.
Rielaborando, perciò, un mio vecchio saggio sul Satta mi sono attenuto,
nel corso dell'analisi che costituisce l'oggetto del presente volume,
agli aspetti concreti che le liriche sattiane presentano. Tali aspetti
mi hanno consentito di scoprire nello scrittore nuorese le componenti
della sua cultura che scaturiscono dal contesto storico-sociale
dell'Isola e quelle che, invece, provengono da una matrice culturale che
si colloca in un processo di civiltà che non ha coinvolto la società
barbaricina.
In altre parole, la mia analisi sottolinea in quale misura la cultura e
la poesia del Satta si integrano nel gruppo etnico al quale egli
appartiene, e in quale misura, invece, partecipano della cultura
egemonico-nazionale.