
Una nuova sequenza di racconti visivi per manifestare le perenni parabole esistenziali delle genti e delle comunità. Popoli, a formare piccole e grandi comunità, che “brulicano” inesorabilmente in questo pianeta, e non solo. Ambienti reali e di fantasia, a raccontare il grande e tortuoso vivere degli esseri umani, nel tempo infinito.
E i popoli si sparsero nel mondo…
E da quel giorno siamo migranti di un esodo biblico che ancora continua all'infinito.
Dalla Mesopotamia si è sprigionata questa massa di gente di ogni colore, di ogni tribù, di Cam, Sem, Jafet, bianca, gialla o nera, lungo camminamenti e rotte verso un ignoto da scoprire e abitare, far nascere nuovi popoli, genti, nazioni.
Genti create da un unico Dio, divise e sparse per il mondo.
Genti che cercano, scoprono, genti che non si pongono limiti, che scavalcano barriere, oltrepassano lo spazio fuori di noi, si avventurano nell'infinito sconosciuto.
È l'essenza intrinseca dell'uomo, la scoperta, il viaggio, il sogno.
Tutti omines, gentes, popoli racchiusi in etnie, tribù, clan,
famiglie, lobby, tra ricchezza e povertà.
Migranti, omines in perenne navigazione, viaggi reali e virtuali, viaggi esistenziali, viaggi nell'inutile etere, alla ricerca dell'inutile vita.
E tenta Roberto, attraverso la magia di un segno, di rinchiuderli nei suoi cartoni protettivi, di modificarli,
ora dandogli vita come migranti alla ricerca di uno spazio vitale o come indistinte genti che si aggregheranno in un microcosmo esistenziale di pochi uguali o nella moltitudine distinta dei troppi diversi.
Lui, Roberto Cau, il pittore sognatore di un mondo di eguaglianza sociale, sogna genti che possano vivere in pace, tra altruismi e slanci d'amore, in una sorta di socialismo pittorico, ma ahimè, la mano traccia segni di realtà, quella che preme nella quotidiana diseguaglianza di anime, una fila, un'aggregazione, una massa amorfa di perdenti, di vinti, senza più speranza, sogni, illusioni. Senza vita.
DOMENICO CUGUSI
1

CAU
La sovranità appartiene al popolo/ che la esercita lavorando/per i pochi che comandano/. La chiamano democrazia/ ed è solo schiavitù/. Ai servi pasciuti dal sistema/ bastano i girotondi/.
Domenico CUGUSI

CAU
Popolo umile e silente/ in saliscendi per il mondo/ tra il baratro ed il cielo/ In lontananza, un azzurro di speranza/.
Domenico CUGUSI

CAU
Un serpente si insinua tra le genti/ uniti e disuniti insieme/ in un coro di sparlate. Per vivere/.
Domenico CUGUSI

CAU
Le porte dell’inferno erano più strette/ questi sono portali spalancati all’effimera luce/. Si intravvede il mare/ forse un sogno/ o solo un’idea?/
Domenico CUGUSI

CAU
Incombe il peso delle colpe/ e altri se ne partono distanti/ per non vedere. Divisi e lontani/ parenti di viaggi e di inganni
Domenico CUGUSI

CAU
Assisi sul trono della vita/ conoscono il mondo e lo comandano/ sentinelle che non fanno prigionieri/ abitano il silenzio e la paura/.
Domenico CUGUSI

CAU
Memorabili racconti/ bambini che sognano dalle figure dei libri di storia/ l’Egitto irraggiungibile/ e le formiche umane che saltano sulla sfinge/ sono mummie sacrificali/ gente persa. Tombaroli.
Domenico CUGUSI

CAU
Si elevano nel cielo le impronte degli dei/ che da millenni assistono impassibili alla ricerca di un perché/ fra Orione e Sirio/ e nessuno storico archeologo saprà mai la verità/. Esistono da prima della storia del mondo.
Domenico CUGUSI

CAU
Immersa nella storia/Babilonia/ è una canzone, un mito/ il sogno di un bambino che si aggira nei suoi giardini pensili/ a scovare l’Eden recintato/ e trova una torre crollata/ genti sparse/ Babele/ un popolo diviso.
Domenico CUGUSI

CAU
Un mulinello che inghiotte voci provenienti dal mistero/ lacrime e segni del tempo/ la memoria è stata cancellata.
Domenico CUGUSI

CAU
S’alza il sole dalla terra nuda/presagio di sventura/ e il velo nero copre il cielo/ e lo adombra di tristezza.
Domenico CUGUSI

CAU
Quel sole innalzato da fili di umanità delusa/ sconfitta/ illumina appena l’inganno/ di un sole finto.
Domenico CUGUSI

CAU
Sospesi nella trasparenza di luce/ in alto il cielo è squarciato dalle nuvole nere che opprimono il sereno/. In basso, l’uomo, è sospeso nel nulla/.
Domenico CUGUSI

CAU
Perché sempre immobili/ presenze/ silenti. Perché ci siamo/ in questo contesto di cielo spezzato?/
Domenico CUGUSI

CAU
Fili esili/ come frecce aguzze avvelenate/ che penetrano il tempo/ e lo modificano/. Riempiamo solo spazi, noi/ uomini soli/ in anguste stanze/ spettatori in attesa …/
Domenico CUGUSI

CAU
Andiamo. Partiamo dove non siamo/ strade che il tempo disconosce/. Tracce dei nostri passi sconosciuti/ lasciati al vento/ ricordi che non cerchiamo.
Domenico CUGUSI

CAU
Opprimente la cappa nera/ Damocle la tiene sulla nostra testa/ su di noi/ figurine in fila che aspettiamo …
Domenico CUGUSI

CAU
Formiche al pascolo/ la moltitudine rinchiusa nel recinto/ non è popolo, non è umanità/ perché ci siamo?/
Domenico CUGUSI

CAU
Fatica inumana/ scalare i propri peccati/ e scoprire che non ne hai commesso!/
Domenico CUGUSI

CAU
Numeri in una sala d’attesa/ presenze. Qualcuno cerca di scalare la fila/ salire più in alto/ per diventare equazione/ … ma scompare persino come numero d’attesa/.
Domenico CUGUSI

CAU
Perché faticano a scalare montagne/ salire gradini di scale/ … l’odore della mediocrità si sente in lontananza/ nessuno si salva.
Domenico CUGUSI

CAU
Come un esodo, una fuga/ altro che non sia / la solita biblica ricerca di una terra promessa/.
Domenico CUGUSI

CAU
Dispersi, vinti/. Ogni partenza è un arrivo/ ogni saluto, un addio.
Domenico CUGUSI

CAU
Il serpente si insinuò nella carne/ in quella materica, corposa speranza di conoscenza/. Quella che ci renderebbe liberi/ se non ci fosse il peccato …
Domenico CUGUSI

CAU
Mille bolle blu/ una canzone / mano nella mano/ quando non preghiamo, cantiamo/ per non pensare.
Domenico CUGUSI

CAU
Svanisce il pensiero nelle bolle di sapone/ sparse nel cielo/ macchie di colore che segnano una storia.
Domenico CUGUSI

CAU
Ancora, fingiamo/. Uniti per non soccombere/ insieme per paura e non per amore.
Domenico CUGUSI

CAU
Gli uni contro gli altri, sempre/ popolo e signori/ quelli che hanno e quelli che chiedono/. Il gioco dei ruoli/ hanno insegnato a chiedere ciò che spetta/ e lo fanno passare per favore/.
Domenico CUGUSI

CAU
Gli uni contro gli altri, sempre/ popolo e signori/ quelli che hanno e quelli che chiedono/. Il gioco dei ruoli/ hanno insegnato a chiedere ciò che spetta/ e lo fanno passare per favore/.
Domenico CUGUSI

CAU
Saliscendi/ su e giù. La vita è un’altalena/ un giorno è pioggia, un altro è vento/. Nessuna certezza ci conforta/.
Domenico CUGUSI

CAU
Non siete popolo voi/ che v’ammassate sui gradoni dell’altare/ a Babilonia/. Schiavi di Marduk/ degli dei falsi e bugiardi/ schiavi dell’inganno secolare.
Domenico CUGUSI

CAU
Come una tomba degli etruschi/ figli della Dea Madre/ celebrano il sacrificio dei guerrieri/ Tursa/ Shardana/ popoli del mare. Popoli uniti che mai nessuno vinceva/.
Domenico CUGUSI

CAU
sembra senza fine/. Accorrete gente, poveri del mondo/ c’è posto per voi, giù nel basso/. La chiamano inferno/ ma è spaziosa e non esiste la noia.
Domenico CUGUSI

CAU
Ed il mostro/aggrovigliato su se stesso/ lancia strali di morte/. E i superstiti contano i morti/ e di quel che resta, contano/ pure se stessi.
Domenico CUGUSI

CAU
Il mostro/ sempre quello, ritorna/ spalanca le fauci/ e le povere vite s’incamminano per le ripide vie/ verso la fine certa…
Domenico CUGUSI

CAU
La nera nube avanza/ spacca la scena/ s’incupisce l’uomo e la tragedia s’avvicina/.Pochi restano/ a vivere.
Domenico CUGUSI

CAU
Il pensiero unico che vi comanda, gente/ vi da sicurezza/ come la gabbia agli uccelli/. Loro hanno le ali e possono sempre volare …/ voi, neppure l’idea.
Domenico CUGUSI

CAU
Ingabbiati, chiusi, come il pensiero/. Quelli che stanno al centro non s’accorgono/ solo la periferia del mondo è a ridosso/ schiacciata dalle mura nere invalicabili …/
Domenico CUGUSI

CAU
Schierati/. Una gabbia a sinistra ed una a destra/ Sono figli della stessa madre/ generati per dividere/ in nome di una ideologia/. Quelli in alto/ al centro del mondo/ dettano le regole e si appropriano dei guadagni/ gli altri si schierano e combattono/ per niente … no scusate, per ideologia/.
Domenico CUGUSI

CAU
E quello stesso Javhè/ divise le genti/ in buoni e cattivi/ un solo popolo eletto/ gli altri, peccatori folli/. E li rinchiuse nelle gabbie della fede/ che non ha dubbi né domande/ e neppure assoluzioni/.
Domenico CUGUSI

CAU
Ognuno nel proprio cerchio/ sotto la stessa cupola/ a pregare ognuno per il proprio tornaconto personale/. Javhè è sordo/ ma ascolta tutti …
Domenico CUGUSI

CAU
Rinchiusi, divisi, costretti, solo per paura dell’inferno/. Da un Dio d’amore e di perdono/.
Domenico CUGUSI

CAU
Al fuoco! Gridano/. Bruciano gli idoli, i falsi dei/. Inventiamoci un mondo nuovo/ senza più paura dell’inferno!/
Domenico CUGUSI

CAU
Scoprite, uscite dalla tana delle comodità/ oltre le muraglie che sembrano insormontabili/, ma sono generate dalle vostre menti/.
Domenico CUGUSI

CAU
Costruiamo castelli, barriere, muraglie/. Una lucertola s’insinuerà tra i massi, il falco supererà il torrione più alto/ e la biscia striscerà tra la sabbia delle mura/. L’upupa canterà nella notte/. Un uomo innamorato basterà/ a scardinare le difese/ e il tempo cancellerà le nostre paure …/
Domenico CUGUSI

CAU
All’ombra del fiore della notte/ riporrete i tradimenti/ tentati e subiti/. Ricadranno come petali stanchi/ sui vostri pensieri/.
Domenico CUGUSI

CAU
Cromosomi che hanno invaso il mondo/. Il mondo che non è dei guerrieri/ anime perse, miserie/ è delle donne/ che lo salveranno/.
Domenico CUGUSI

CAU
Segni senza dimensione/numeri sparsi sul foglio/ senza il progetto del futuro/. Perché non c’è.
Domenico CUGUSI

CAU
S’alza lo spettro che avvolge l’uomo/ l’ombra che lo svuota/ e lo trasforma/. Cos’è un uomo senza la sua ombra?/
Domenico CUGUSI

CAU
Non so cosa sia questo vagare a vuoto/ questo senso incompiuto d’esistere/. Quest’onda che si leva e ti innalza/ verso un cielo che disperde ogni speranza/ dell’uomo/. Senza il sogno di un mattino/.
Domenico CUGUSI

CAU
E il cielo divenne nebbia/ sino a terra/. E non comprendono che stanno vagando nel nulla/ senza meta/.
Domenico CUGUSI

CAU
Si leva il pensiero dei pensatori/ verso il cielo che l’accoglie/ e si colora di parole celesti/. Sulle svagate genti/ che non capiscono/ resterà la stupidità/.
Domenico CUGUSI

CAU
Adunanza politico-religiosa/ dogmi innalzati al cielo come torri/ insuperabili/. Stanze di fede e ideali/ vuote di pensiero …/
Domenico CUGUSI

CAU
Incroci di fedeli alla deriva/ tenuti nelle griglie dell’ignoranza/. Le gabbie sono state riempite/ da quelli che le sanno raccontare/ le bugie dell’invenzione/ la storia immaginata/.
Domenico CUGUSI

CAU
Sulla piana al posto delle sugherelle/ i Giganti hanno piantato i loro simboli di potere/. Popoli e Dei insieme/ simbolo di virilità e di vita/. Piccoli uomini tentano di capire/ la terra è arida/ il seme è debole/ non fiorirà più/.
Domenico CUGUSI

CAU
Siamo tornati/ dalla porta principale del regno/ noi Shardana/ figli del vento di Sardegna/ eroi guerrieri/. Chi non mai impugnato una spada/ affrontato la morte/ sconfitto nemici/ ci ha chiamato Fenici!/
Domenico CUGUSI

CAU
Cos’è rimasto di noi/ del nostro coraggio, delle nostre vittorie?/ Siamo andati per il mondo a seminare la morte/ a difendere la civiltà contro la barbarie/. Siamo partiti Shardana/ e siamo tornati diversi …
Domenico CUGUSI

CAU
Le navi abbandonate/ in tutti i porti del mondo/ e dicono che non sappiamo navigare/ noi popoli del mare!/ Noi, giganti, guerrieri/ re pastori/ costruttori di torri/. E per cosa? Per giocare con i segnali di fumo/ come gli indiani che verranno dopo?
Domenico CUGUSI

CAU
La storia è passata oltre/ di noi non parla/ volutamente dimenticati/. Ha tracciato una linea/ e noi siamo rimasti fuori/ oltre le pagine dei libri/ inenarrati.
Domenico CUGUSI

CAU
La nebbia coprì gli approdi/ i rientri e le ripartenze/. Non siamo mai esistiti/ in mare aperto tra le onde/ ci siamo dispersi/. Ci hanno chiamato Dan, punici, cartaginesi, libanesi, fenici/. Persino romani. Ma siamo sempre noi, i Giganti/ con nomi diversi.
Domenico CUGUSI

CAU
Cosa è rimasto?/ Nulla hanno capito/. Come può un cumulo di terra/ custodire i nostri corpi/ la nostra forza/. Nessuna tomba, nessuna pietra, può contenere il coraggio/ il nostro seme vagherà nel vento della storia/ a cercare la verità nascosta/.
Domenico CUGUSI

CAU
Sono stato dove s’incrociano i due fiumi/ ho salvato dalle scorrerie, le piramidi/sono stato padre dei romani/ etrusco/ sono stato in mille porti/ ma per morire mi avete rinchiuso in una tomba/ che chiamate dei giganti/ e non riconoscete quel che sono/. Sardo! E continuate a venerare pietre e non gli eroi/.
Domenico CUGUSI

CAU
Povera gente/ sentinelle di un mondo perduto/ narrato da chi mai l’ha conosciuto/. Riprendete il coraggio/ non contate le ossa né i morti/ tornata in battaglia/ eroi, a conquistare il mondo!
Domenico CUGUSI

CAU
Si è acceso il sole/. Nel cielo, il sangue dei guerrieri si è mischiato all’acqua/. Invece di salpare sulle navi/ pescate dalla riva/.
Domenico CUGUSI

CAU
Il cielo è cambiato/. Forse ho preteso troppo/. Abituati a navigare internet/ a gettare il pensiero in lavatrice/ a centrifugare i ricordi/ il sangue degli eroi/ si è tramutato nella speranza dei perdenti/.
Domenico CUGUSI

CAU
E la speranza si dissolse nel blu/ tra mare e cielo/ tra le onde fluttuano barchette/ uomini che cercano ragioni dell’esistere/ nel mondo.
Domenico CUGUSI

CAU
Il cancro dell’invidia si sparse / come una palla di cannone lanciata nel cielo/. E l’invidia ci prese/ l’uno contro l’altra/ e vennero stranieri in casa nostra/ a comandare.
Domenico CUGUSI

CAU
E dell’invidia ne fecero una statua/ un simbolo/ e della speranza un partito/. Che alimenta la speranza e l’illusione/. E mai ci sarà una rinascita/. Neppure delle menti… Pocos, locos e mal unidos.
Domenico CUGUSI

CAU
S’alza il virus e si diffonde/ tra gli animali e l’uomo/ ormai non c’è distanza né ragione/ il padre in un ospizio/ il cane a letto/.
Domenico CUGUSI

CAU
Uomini ammassati come pipistrelli nelle grotte della paura/ l’antro nero dell’inferno/ un nuraghe circolare/ forse l’arena/ delle battaglie quotidiane/.
Domenico CUGUSI

CAU
Torri di carne/ ammassati al macello/ sino al cielo ad inquinare l’alito degli dei/. Vogliono raggiungere il cielo/ e non sanno camminare sulla terra …/
Domenico CUGUSI

CAU
Ancora più in alto/ per quanto? Sarebbe bastato un maschio/ per generare la vita/ e non torri di uomini finti/ che cadranno al primo alito di scirocco/. E non servirà il salvagente sotto/. Per generare vita/ serve l’amore!/.
Domenico CUGUSI

CAU
Avete incorniciato scenari/ fotografato spiagge/ spedito cartoline e sabbia/. Prima avete sporcato, inquinato, distrutto/. E il paravento a nascondere il cielo malato/ non basta a salvarvi!
Domenico CUGUSI

CAU
Sullo schermo gigante/ a favore di telecamera/ finte immagini/ poster di luoghi incontaminati/ il Sinis senza baraccopoli/ senza pisciatoi all’aperto/ le capanne diventate alveari per arricchire la politica/. Nella polvere le auto ammassate/ il rigagnolo diventa stagno/ tutti in spiaggia ad inquinare/.
Domenico CUGUSI

CAU
Sulla provinciale/ a destra del fiume tra i canneti/ appare il bunker della guerra/ il fortino dei senzatetto/. Dalle feritoie incorniciati/ i moli arrugginiti dei pontili/ e le sagome ricurve come canneti sbattuti dal vento/ dei pescatori di sparlate/. In lontananza, il mare morto …/
Domenico CUGUSI

CAU
Scolaretti in divisa d’ordinanza/ a comporre una riga/ il nuovo Stato/ verso l’ordine e l’ubbidienza/ il baratro che incombe/ con fuochi d’artificio/ come artifizio dell’inganno televisivo/.
Domenico CUGUSI

CAU
Così composti/ tecnologicamente drogati/ numerati e marchiati/ li mandano in chiesa per la comunione/ il comunismo dell’insieme catalogato/. La messa è finita/ uomini derisi e vinti/ andate in pace!/
Domenico CUGUSI

CAU
Come formiche/ l’umanità sbandata è stata educata/ dalla società del pensiero unico e perfetto/. L’eroe indossa una corona di spilli/ ha soldati mascherati e vaccinati/ lancia virus d’ordinanza per colpire l’anarchia/. E uccide il pensiero che non aveva padroni/.
Domenico CUGUSI

CAU
Oggi è giorno di festa/ si festeggia il nuovo Santo, il patrono del mondo/ che disperde i suoi figli/ riduce le malattie/ le sofferenze/ i medici e gli ospedali/. Si muore soli e non si soffre/ San Covid è clemente/ è un Santo buono/ e nella grazia di Dio/ Amen.
Domenico CUGUSI

CAU
I fiori del male hanno invaso il cielo/ un pipistrello gira per il mondo/ dalla Cina con furore/. Sembrano fiori, disegni, animali stilizzati/. Danno la morte serena. Per sempre.
Domenico CUGUSI

CAU
Nacque il mostro/ il nuovo mostro che divorò se stesso/ e tutte le varianti/. E’ bello come un disegno infantile di Mirò/ si leva per il mondo/ a comandare/ a decidere la nuova società/. Io non ci sarò!
Domenico CUGUSI

CAU
Girano in tondo felici/ i sacerdoti del nuovo Santo/: virologi/ tuttologi televisivi/ alimentando il Santo che viva più a lungo/ per loro/. Per celebrare il rito del terrore/.
Domenico CUGUSI

CAU
La tavola rotonda/ i nuovi paladini della morte/ i carcerieri della gente/. Tengono al guinzaglio il Santo/. Zona rossa o gialla/ il virus li tiene a galla/ medici-politici-affaristi/ i boss della salute.
Domenico CUGUSI

Moltitudini confuse/ agitate/ sciacquate/. Popolo inutile ed usato/ sovranità del nulla/. La finanza comanda il mondo/ una torta che il popolo non mangia/.
Domenico CUGUSI

CAU
Nell’utero del mondo/ non più nascite/ solo morti. E quelli che restano/ sono sterili/ di seme e di pensiero/.
Domenico CUGUSI

CAU
Non nascono più/. Rimane la forma/ denaturata/ chirurgia plastica/ servirà per altro!/ Per il futuro che ricorderà da dove si veniva al mondo/.
Domenico CUGUSI

CAU
Dentro il numero perfetto/ hanno rinchiuso l’uomo/. La clessidra del tempo scandisce battiti di morte/ per quando non ci sarà più tempo/.
Domenico CUGUSI

CAU
L’inutile spargersi per il mondo/ rincorsa vana/ saliscendi di paura/ tutto è uniformato al peggio/. Dove c’è vita?/
Domenico CUGUSI

CAU
E se anche riuscirai a scalare la duna che sovrasta lo sguardo/ a superare le ombre/ cosa puoi fare?/ Quale approdo ti resta/ nel deserto?/
Domenico CUGUSI

CAU
Una lastra insormontabile si erge/ davanti al popolo confuso/. Lastre di realtà crudele/ che mai l’uomo abbatterà/ servo del sistema/ che ha voluto/.
Domenico CUGUSI

CAU
Salgono alla rinfusa/ ammucchiati aliti di fuga/ sul vortice che illude alla libertà/. E’ solo una gomma di autocarro abbandonata/ che li ha solo anneriti/. Profughi respinti/.
Domenico CUGUSI

CAU
Non è il sole sbiadito/ offuscato, annebbiato/. E’ cenere della carcassa di gomma/ illusione di fuga mai raggiunta/. Corona d’ombre/ uomini nudi senza più speranza/.
Domenico CUGUSI

CAU
E ancora non s’accorgono/ che qual cerchio che svanisce, non è il sole scolorito/. Cenere, nel fumo acre della delusione/.
Domenico CUGUSI

CAU
Lastre di ghiaccio/ installazioni funebri/ specchi che riflettono volti sfatti/ immobili omini ordinati/.
Eserciti affamati e derisi/.
Domenico CUGUSI

CAU
Giocano a scacchi sulla vita loro/ pedine usate e poi disfatte/. Regalano zucchero e carote/ gentile potere col sorriso/. Finanza che comanda il mondo e lo distrugge/.
Domenico CUGUSI

CAU
Eserciti bionici di controllo/ vie e piazze/ nel silenzio, abbandonate dai mortali/. Senza più case, lavoro, amore/. Chiusi i bar, i negozi, le scuole/. Un lento collettivo suicidio. Siamo troppi al mondo/.
Domenico CUGUSI

CAU
Suicidio. Arrivano i corvi a beccare le carcasse/ a succhiare gli occhi/ che non hanno visto/ a strappare il cuore che non batteva/ a mangiare il cervello che non hanno usato/.
Domenico CUGUSI

CAU
I servi che lasceranno in vita/ statuine imbalsamate nel recinto della mostra/ una riserva di confine/ da ammonimento per il futuro/.
Domenico CUGUSI

CAU
Pochi, resteremo nascosti nei monti/ tra il mare e l’infinito/ a tentare un’altra volta/ un’altra vita/.
Senza nessun aiuto, nessun Dio ci salverà/ perché mai ci ha salvato/.
Domenico CUGUSI

CAU
E tu pittore che credi ancora nell’uomo/ solo perché gli dai forma/ sappi che non è sostanza/. Il volto inespressivo della figurina si disfà nella carta/ quando ti cadrà il bicchiere d’acqua/ sull’inchiostro/. Svanirà tutto/ persino l’illusione della parola che ricorda l’evento/.
Domenico CUGUSI
100 Tavole spontaneamente elaborate dal pittore ed editore Roberto CAU tra il 12 Dicembre 2020 e il 31 Gennaio 2021. Eseguite sucessivamente, e ininterrottamente.
100 Versi poetici elaborati istintivamente e con lucidità interpretativa dal poeta, scrittore e artista Domenico CUGUSI nelle giornate del 26 e 27 Maggio 2021.