
100 variegate tavole pittoriche e altrettanti istintivi versi lirici. Una sequela di racconti visivi e di espressioni letterarie a manifestare le perenni Guerre delle genti. Interminabili Guerre, tra singoli, gruppi, piccole e grandi comunità. Genti, direi esseri “disumani”, artefici di infiniti e inutili conflitti, tormentati promotori di catastrofiche convivenze, alla ricerca di una Pace mai trovata e che, forse, mai troverà.
La barca ha ripreso le onde, la penna di gabbiano traccia segni di memoria che il vento del tuo esistere passato ha rintracciato in una dimensione pittorica che vaga alla ricerca di un approdo. Ci siamo incontrati tra il canto delle parole ed il colore, in uno spazio incompiuto, un foglio bianco, che abbiamo riempito di segni che il tempo, se vorrà essere gentile, non disperderà tra le genti che verranno, tra una cena e una battaglia, una risata ed un inganno. Nascosti in uno scrigno segreto, li sfoglierà il fanciullo che vuole aprire al mondo la sua vita.
E scoprirà, tra gli intrecci di parole e di disegni, un altro modo di esistere, forse capirà che noi siamo solo ciò che pensiamo.
E noi ci saremo, piccoli granelli di sabbia, a ricoprire ancora di sogni i fogli bianchi, a colorarli di parole o di disegni, a rincorrere l’illusione che il vento si insinui nello spazio del futuro e il granello di sabbia diventi spiaggia, mare, vento, e tra i duellanti inconsapevoli s’alzi il nostro canto di pensiero e di magia, a far nascere la speranza di un mondo di pace.
Ad insegnare ai naviganti la bellezza di un gesto, la parola, la gioia del pensiero, che libero vola tra le genti a spargere amore.
DOMENICO CUGUSI

S’aprì il mattino/ un’alba rossa presagiva il sereno/.
Vennero armati, verso di noi armati.
Nulla è mai come sembra/.
Il destino cambia colore.
Domenico CUGUSI

Nel cielo s’insinuò un’ombra, nera come il peccato, e l’amico trafisse il nemico/
Fratello di un tempo/ ieri.
Domenico CUGUSI

Domenico CUGUSI


Una barriera fu eretta/ dai superstiti. E il cielo tornò bianco di speranza/. Sarà domani un nuovo giorno.
Domenico CUGUSI

Lanciarono frecce oltre l’Idolo per cui avevano combattuto/. Inutilmente vinti. Inutilmente vincitori/. Un riso lugubre echeggiò nella palude/ d’acqua putrida e di ossa.
Domenico CUGUSI

Nel campo dove ieri fioriva l’abbondanza/ resta il pianto. Un ombra si stagliò nel canto/ di guerra.
Domenico CUGUSI

Il velo discese a coprire la vista/ la solita ombra nera che ci avvolse/ e sul piano alto del sentiero/ uomini appesi al collo come bestie al macello/ sconvolsero la scena.
Domenico CUGUSI

Il fuoco si levò dalle viscere della terra e avvolse gli uomini contro/. Senza armi e senza inganni/ s’unirono nel matrimonio della morte.
Domenico CUGUSI

La cenere ammantò il sereno e attoniti spettatori si fermarono/ impauriti dalle tenebre/. Ombre loro.
Domenico CUGUSI

Ma non fu per sempre/. Il sacrificio imposto/ da versare il sangue agli dei/. S’innalzò una gabbia d’uomini verso l’ignoto … e scomparve il pianto.
Domenico CUGUSI

E l’avvolse il tuono e la nebbia/ scomparve tra i cirri di cenere che oscurò il giorno/.
Domenico CUGUSI

L’uomo cercava i propri morti nell’arido campo/ la terra l’inghiottì, avida di sangue e di vendetta. Come l’uomo.
Domenico CUGUSI
L’odio riprese a seminare morte/. Non guerrieri, uomini soli senz’armi, a condannare i morti/.
Domenico CUGUSI

Un uomo/ solo uno si frappose fra i duellanti/ trafitta la speranza/ morì per gli altri. Per l’eternità che non comprese/.
Domenico CUGUSI

La palude ci avvolse tra le nebbie della sera/ a contare i morti/. Era bello respirare la vita tra quei corpi… noi per un tempo, vivi/.
Domenico CUGUSI

Quelli in alto sembravano forti, invincibili, leoni/. Come noi quando scaliamo i monti della paura.
Domenico CUGUSI

Le mani in alto, al cielo che le accoglie/ una preghiera/ ma nessun Dio soccorre/ soltanto il grido di dolore si leva / nel silenzio.
Domenico CUGUSI

Nessun fuoco purificherà l’aria/ soli, peregrini/, andrete sparsi per il mondo/ fuggiaschi, nemici di voi stessi/ anime prave!
Domenico CUGUSI

Il sacrificio umano non basterà/ a placare l’ira degli Dei/. Conviene all’uomo che li crei migliori.
Domenico CUGUSI

Il ponte umano bruciò e attoniti quelli pregarono ancora/ nonostante le inascoltate suppliche. Sarà sordo il Dio o inesistente?
Domenico CUGUSI

Poi … la Dea placò la sete di vendetta/ e l’uomo si destò dall’odio e tese il braccio all’altro/. Mano nella mano andarono … chissà per quanto tempo ancora/.
Domenico CUGUSI

E si unirono tra loro/ le braccia alte levate, stretti per mano andarono tra le onde/ a navigare / a scoprire il mondo. Insieme. A seminare, tra l’odio e la ragione/.
Domenico CUGUSI

Dal fuoco la terra si rigenerò/ e l’uomo colse i frutti/ e i bambini ballavano/ sospesi nel cielo delle loro meraviglie/. Sullo sfondo, la luna del giorno, rideva, felice.
Domenico CUGUSI

Per poco, sempre troppo poco/. Oltre la siepe, inavvertitamente lo sguardo colse l’ultimo sussulto della croce.
Domenico CUGUSI

Andarono/. Un lento corteo funebre a vegliare i morti. Crocifissi/. Un sibilo, il silenzio.
Domenico CUGUSI

La storia ripetè le pagine già scritte. Ancora tre croci, tre corpi, nessuna clemenza, nessun Dio tra i presenti/. Le stanze in paradiso sono tutte occupate?/
Domenico CUGUSI

Sull’arido piano nessuna presenza, nessun filo d’erba, un rigagnolo/, solo l’ombra avida dell’uomo a deturpare …
Domenico CUGUSI

Inginocchiati davanti alla morte/. Senza scampo, ragione, comprensione/. Come in attesa di una benedizione.
Domenico CUGUSI

Riti sacri e profani/. Uniti nel dolore, si leva una preghiera/. Ancora. Fino alla fine dei giorni …
Domenico CUGUSI

Nessuna pietà, per i condannati/. Un palo alto come il cielo che buchi le nuvole grasse/.
I corpi appesi come gli stracci del mercato/ l’uno che spinge l’altro verso l’inferno.
Domenico CUGUSI

Nella distesa di roccia e di mare, nella quiete della sera/, i corpi penzolanti sono il richiamo/ per la cena macabra dei corvi.
Domenico CUGUSI

Uno solo scelto tra i tanti ad immolarsi/ come la storia racconta/ per l’inganno dell’altro/. Martire da mortificare. Inconsapevole innocente/.
Domenico CUGUSI

Un buco nel cielo, forse un presagio di tempesta/. Un incubo ricorrente.
Domenico CUGUSI

Si forma un vortice, s’alza la nebbia del deserto, chi è morto e chi non è mai nato/. Continua la storia a raccontare il falso.
Domenico CUGUSI

Chi vive per combattere e chi per amare/. Chi è armato e chi è innocente, muore/ comunque sia.
Domenico CUGUSI

Nel buio della notte i corpi s’animano nel cielo/ ombre vaganti, incubi. Quotidiani gesti, ripetuti/.
Domenico CUGUSI

In fila indiana, a contare i giorni che restano/ prima dell’addio.
Domenico CUGUSI

Rimasto ancora inginocchiato, nell’attesa che si compia la vendetta disumana/ degli umani/ bestie del mondo animale.
Domenico CUGUSI

L’idolo di pietra, la prigione accerchiata, nessuno dorma questa sera.
Domenico CUGUSI

Hanno accerchiato gli uomini rinchiusi/ costretti, vinti/. Una catena di presenze intorno/ come sciacalli sulla preda/ morta.
Domenico CUGUSI

Solo un preludio, un’avvisaglia/ altri appesi penzolanti come pipistrelli/ a marchiare i vinti.
Domenico CUGUSI

Dalle viscere della terra/ girotondo di speranza, un segno/ un cordone, forse albero che raggiunge il cielo e squarcia il velo della notte/.
Domenico CUGUSI

E si leva il canto/ una linea, un’ascesa silente in paradiso/ un sogno sognato e mai raggiunto/.
Domenico CUGUSI

Insieme in fila, uniti, senza barriere, fratelli/incorniciati nell’arcobaleno.
Domenico CUGUSI

Ma il sereno svanisce nel pensiero/ l’onda che muore esausta alla riva/. Riprende la tempesta in alto mare/ ma siamo vivi.
Domenico CUGUSI

CAU
L’albero della cuccagna/. Raccontavano le favole la sera/ ai bambini insonni/. Ma erano solo alberi di morte.
Domenico CUGUSI
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CAU
Oscuravano la notte/ e nessun fuoco riscaldava i cuori/ nessuna luce illuminava il buio/ lo sguardo perso nel pianto.
Domenico CUGUSI

CAU
Come anime in attesa di Caronte/ armate, pronte per la morte/.
Domenico CUGUSI

CAU
Ma nessun Cerbero alla porta/ il mostro non li divorerà/. Sono già morti insieme alle colpe.
Domenico CUGUSI

CAU
Si aprì una porta tra le alte mura/ per accogliere gli eroi che hanno sconfitto i morti/.
Domenico CUGUSI

CAU
Andate lungo il sentiero tracciato, armati/, canti e risa di vittoria/ incontro al vostro destino/ comunque di dolore.
Domenico CUGUSI

CAU
Avrete leggi, regole da rispettare/ scritte sui corpi/ sulla vostra pelle/ scolpite nella memoria. Indelebili. Per i vostri figli/ l’Eternità.
Domenico CUGUSI

CAU
L’esodo verso l’ignoto/ forse una promessa, un’altra vita/ una linea di confine mai raggiunta/ un sogno immaginato.
Domenico CUGUSI

CAU
Girotondo, fanciullo, gioca e canta, svolazzi e risa, balli/ illudono e non danno/ la vita che ti stanno rubando/. Gioca e non girarti/ l’inganno è in ogni gesto/.
Domenico CUGUSI

CAU
Al centro della danza, ragazzo che hai sognato/ solo tu canti/ la canzone prima della morte.
Domenico CUGUSI

CAU
Sulla discesa verso l’abisso dei miseri/ si è sgretolato anche il mondo dei normali.
Domenico CUGUSI

CAU
Dall’alto assisti allo spettacolo/ ma non ti curi delle povere vite che si uccidono tra loro/. Non sono più vita. Solo corpi inanimati/. Putrefatti.
Domenico CUGUSI

CAU
Assisi sulla torre di comando/ superbi di potere/ contano la resa ed il bottino.
Domenico CUGUSI

CAU
Ci sarà speranza? / In lontananza si odono i passi dell’uomo/ e sull’ultima duna che congiunge il cielo alla ragione/ si leva alto il canto di vittoria.
Domenico CUGUSI

CAU
Sprofonda il pensiero/ nell’abisso del nulla/. Da dove non si torna.
Domenico CUGUSI

CAU
Un urlo, il silenzio/. L’umanità si disperde, persa ogni speranza, nel buio del pensiero.
Domenico CUGUSI

CAU
Anime perse/ avide sentinelle lanciano frecce/ a sparpagliare germogli di morte.
Domenico CUGUSI

CAU
Formiche impazzite nello spazio del momento/ la città è avvolta nella nebbia cupa dei segni di pietà/.
Domenico CUGUSI

CAU
Monumenti cadenti, sbriciolati dall’incuria/ vuoti corpi vagano nel silenzio dei rimpianti.
Domenico CUGUSI

CAU
Coltelli taglienti affettano l’aria/ strisce di cielo spezzato cadono squarciando la tela del giorno/.
Domenico CUGUSI

CAU
Tagli di memoria/ spezzoni di spettacolo/ scena muta sui gradoni del peccato/ in attesa di un’assoluzione.
Domenico CUGUSI

CAU
Sempre le tenebre a coprire i gesti dell’orrore quotidiano/ la guerra non dissolverà il nero della notte.
Domenico CUGUSI

CAU
Esploderà sugli orti abbandonati, le case disabitate/ le strade vuote accoglieranno il virus della guerra/ tra i fratelli ancora addormentati/.
Domenico CUGUSI

CAU
I padroni del mondo assisi sui troni d’oro/ a godersi lo spettacolo/ dell’umanità derisa/ in cerca di vita tra le macerie/.
Domenico CUGUSI

CAU
Curvi, mai rialzati/ scoprono un segno,/ nella salita, una croce/per pregare. Forse basterebbe solo pensare/.
Domenico CUGUSI

CAU
E sono andati …/ più lontano, verso l’ignoto/ verso la gloria/ ma sono stati respinti, abbattuti/ gettati dalla rupe e bruciati …/ Ognuno resti al suo posto!/
Domenico CUGUSI

CAU
Tra le macchie di paura e l’inganno/ troverai una ragione?/ O solamente uomini armati/ a presidiare il silenzio?/
Domenico CUGUSI

CAU
Il sogno appare anche tra i guerrieri stanchi di battaglie/ al tramonto rosso fuoco/ una meraviglia il cielo/ una sposa/ forse l’estate/ riposa in pace/.
Domenico CUGUSI

CAU
Cielo striato di arancio/ sembra sereno il cuore/ ma … incombe il suono di ferraglia e di battaglia/. Come ieri il giorno …
Domenico CUGUSI

CAU
Una bandiera sventola tra la marmaglia/ la bandiera stracciata/ di sangue e di morte/ nessuna pietà/.
Domenico CUGUSI

CAU
S’alza una preghiera/ s’apre il cielo/ il crocifisso lacrima sangue/ le guardie attonite. Silenzio.
Domenico CUGUSI

CAU
Una discesa verso l’infero di fuoco/ un precipizio/ e la condanna di crocifissione.
Domenico CUGUSI

CAU
Il cielo irato sconquassa gli elementi/ ribalta l’aria e lo spazio si ristringe/ in una macchia di colore.
Domenico CUGUSI

CAU
Nero è l’inferno/ una bomba/ forse un’esplosione di coscienze sporche/ che inquinano la terra.
Domenico CUGUSI

CAU
Alberi, case, mare, cielo, finzione/ nel buio del giorno giunge la notte/ di ogni uomo.
Domenico CUGUSI

CAU
E in quella notte di avvisaglie nefaste/ un Dio sconosciuto si appalesa/ possente e presente/ lancia coriandoli colorati sulla scala/ per salire in cielo
Domenico CUGUSI

CAU
E fu gioia inaspettata, improvvisa/ magica gioia di popolo che ondeggiando salta e corre/ vola e s’innamora/ senza guerra, odio. Padroni. Liberi!/
Domenico CUGUSI

CAU
E quel Dio pietoso e sconosciuto/ lanciò la scala sulla terra/ e la famiglia riunita/ in amore/ ascende al cielo/ forse il sogno/ forse il Paradiso.
Domenico CUGUSI

CAU
Sulla terra nuda e povera/ terra di lotte e di sconfitte/ l’uomo scopre in lontananza un sole/ che al tramonto/ si tramuta in cuore.
Domenico CUGUSI

CAU
Ingabbiati, vincitori e vinti/ stanze isolate, sospese, buie/. Ma una luce -chissà, basterà sognare- si accenderà domani e illuminerà il futuro/.
Domenico CUGUSI

CAU
Totem, idoli, falsi Dei/. In nome di chi, per quale bandiera/ sacrificio di vite e di futuro/ combattete?
Domenico CUGUSI

CAU
Adesso riprendiamo lo spirito guerriero? Cerchiamo ancora la morte nella vita che consumiamo vivendo?
Domenico CUGUSI

CAU
Non so, forse macchie di paura che si espandono nell’anima/. Solo fuochi spenti/ giochi persi in una guerra per uccidere se stessi.
Domenico CUGUSI

CAU
Giro, giro tondo, così va il mondo/. Tra il pensiero e la parola/ una spada si conficcò nell’esistenza/ tra fratelli che si sentivano nemici/.
Domenico CUGUSI

CAU
Arcobaleno nell’aria limpida di maggio/amore, il fanciullo che gioca con il sole scopre la nuova luce/ della vita ancora chiusa in bottiglia/ come il messaggio di speranza.
Domenico CUGUSI

CAU
Squarci di cielo aprono nuovi colori/ il fiore, i cuori spalancati/ come la ragazza col sorriso di cingomma/
alla finestra. Squillino le trombe/ rullii di tamburi/ è festa. Un nuovo giorno.
Domenico CUGUSI

CAU
Salgono verso il cielo/ si aggrappano alle nuvole/ tuffandosi nella gioia, colorano il mondo di poesia. Il futuro è adesso/ l’attimo che stiamo fuggendo.
Domenico CUGUSI

CAU
Tra il divenire di spazi in controluce/ incroci di genti/ vita e colori e il buio di palazzi abbandonati/ la città morente si spegne/ a testa china verso l’ignoto/. E gli altri spalancano le loro porte colorate/ la città nuova è festa/ le genti cambiano vesti, sorrisi e canti.
Domenico CUGUSI

CAU
Non m’importa se il cielo s’oscura/ l’uomo nero non verrà stanotte/ a maledire il sonno/. Sarà gioia l’alba nuova, anche sotto la pioggia/ che oscura il giorno.
Domenico CUGUS

CAU
S’accenderanno le luci/ le vie si popoleranno a festa/ l’allegria sfrenata prende i cuori/ la piazza è un mondo di colori/ la gioia siamo noi quando sogniamo.
Domenico CUGUSI

CAU
Una catena/ uniamoci in un unico abbraccio/ la forza di superare la tempesta/ che spazza barriere e paure/. Il mondo è nostro.
Domenico CUGUSI

CAU
Amandoci generiamo amore/ e non importa il colore, la nebbia che ci avvolge, la notte/. Nulla potrà l’odio, nulla la guerra/ nulla contro l’Amore!
Domenico CUGUSI

CAU
Dall’Uno e dal Tutto, Amore cosmico, unico e completo/. Ripartiremo insieme/ per il mondo popolando spazi e contorni/ spargendo amore. A ri-nascere un’altra volta, ancora.
Domenico CUGUSI

CAU
Gustavo il cielo che rideva/ sull’onda che squarciava la roccia/ e il gabbiano sospeso nel dubbio/ spiccò il volo verso l’ignoto/ indicando a noi la rotta/.
Saluti e pianti/ le navi in attesa/ e quei cirri di nero all’orizzonte, saranno ombre di guerra/ o altri di noi che ci stanno aspettando?
Domenico CUGUSI
100 Tavole realizzate spontaneamente dal pittore ed editore Roberto Cau in quattro mesi di lavoro artistico, in contemporanea col procedere di altri due percorsi, tra i mesi di Gennaio e Aprile 2021.
100 Versi poetici elaborati istintivamente e con lucidità interpretativa dal poeta, scrittore e artista Domenico Cugusi nella sola giornata del 23 aprile 2021.
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