Giantore Carta

 

Pittore

 

Dicono di lui

Le composizioni di Giantore sono di quelle che inducono l’osservatore alla meditazione, in un’epoca in cui la riflessione sembra scaduta di moda.

NINO PAONI

 

La varietà e la densità delle opere di Giantore, sia nella scelta tematica sia nelle risoluzioni formali puntualizzano le ragioni del fascino, che immediatamente esercita la sua pittura.

RENZO DE MARTINO

 

Giantore è un pittore autodidatta che non teme di sperimentare le diverse soluzioni a cui l’artista è spinto da intime necessità. Nelle sue opere vi è tutto lo spirito della problematica dell’uomo moderno, ridiscusso e ristabilito in una interpretazione personale.

LIBERO MELEDINA

 

La pittura di Giantore è ancora nostalgia della pittura, al di là delle mode e del tempo, i suoi colori sono il suo spazio e il suo tempo, sono la sua storia e la sua leggenda…Così nella sua ricerca delle forme è presente la pelle delle cose, come la bellezza brutale del dolore, come quella più soave dell’amore. Ma è soprattutto l’energia dei corpi e la ricerca attenta delle superfici…

GIORGIO AUNEDDU MOSSA

 

Giantore Carta è un artista che si configura nella pittura sarda della seconda metà del Ventesimo secolo in maniera anomala. Lungi da trovare un riferimento scontato nella tradizione figurativa isolana, egli richiama i grandi maestri del passato italiani ed europei: da Caravaggio a  Goya, fino a Klimt e Picasso.

WALLY  PARIS

 

In occasione di una personale che Giantore dedicava ai grandi pittori del passato, in cui rielaborava alcune delle loro opere, il noto designer e pubblicitario Gavino Sanna  scriveva: “...ha perpetrato un rapimento a scopo artistico. Portatosi sulla strada maestra della Pittura, nel tratto che dal Seicento porta al Novecento, ha sequestrato diversi grandi capolavori. Come un innamorato che rapisce l’oggetto amato, ha sottratto alla Storia opere di Caravaggio, Duchamp... Se ne è impadronito e le ha rese sue, costringendole ad indossare i panni umili delle provinciali.”

GAVINO SANNA