Biselli - Cau - Granese - Tronci

 

 

UN CONNUBIO PITTORICO A QUATTRO

 

Lo spirito è stato quello di giocare insieme con il colore, e questo è avvenuto con molta spontaneità. Non vi è stata nessuna programmazione e tanto meno una preparazione iniziale, ci siamo lasciati coinvolgere con semplicità e libertà di scelta sia nei colori che nella formazione e articolazione tecnica del possibile soggetto, improvvisato all'istante. Tutto scorre con tanta libertà, spontaneità e sintesi. Un connubio formato da piccole emozioni pittoriche, quasi innocenti, certamente autentiche, prive di alcun obbiettivo, se non quello di vivere il semplice gesto del dipingere e nel vivere in mezzo ai colori e ai pennelli. Gesti fatti da sempre, sin da bambini, generati dall'anima e per l'anima, dettati da quell'immenso mondo interiore che sta dentro ognuno di noi, forse primordiali, puri, probabilmente incontaminati. Così, quelle piccole o grandi emozioni generate dal connubio pittorico possono, forse, definirsi pure e incontaminate. Certamente, oggi, possiamo affermare che momenti tali sono rari. Associare attimi di vita pittorica insieme, significa avere stesse esigenze, stesse voglie, stessa situazione mentale, stesse energie, ciò non è cosa certamente facile. Per fare questo bisogna comunque essere umili, saper dar spazio all'altra persona, saper accettare l'altro spirito, sapersi limitare, sentire l'altra voce artistica, saper fare un cammino, seppure piccolo, in due, tre, quattro, ...

Questi momenti, di avventura artistica, certamente, sono stati momenti di serena felicità.

ROBERTO CAU

 

 

L'inarrestabile e infinito cammino verso il colore per superare la forma delle cose e le convenzioni percettive, per poi poter giungere ad esplorare il mondo dell' interiorità e sondare il piano oscuro della coscienza. Un connubio per indagare sull'interna
metamorfosi della nostra natura e del nostro universo immaginario. Scoprire possibili varianti e corrispondenze di (forse) nuovi linguaggi per una ricostruzione pittorica che non è certo un semplice vagheggiamento visionario, ma imprevedibili processi di sensazioni e di vita pittorica in comune, articolatamente spontanea. In un momento come quello attuale, parlare di pittura è diventato estremamente difficoltoso, se non addirittura problematico, ma non tanto perché sia essa stessadivenuta di difficoltosa inintelligibilità, quanto per la mancanza di ragionevole interesse e approfondimento delle tematiche trattate dai singoli artisti e delle inevitabili evoluzioni tecniche, spirituali e informali. L'interesse generale per vivere la pittura è calato se non addirittura svanito, fors'anche per l'ininterrotto bombardamento di immagini propinateci dai vari mass-media. Ma questo non è avvenuto e non avviene in certe personalità, le quali, affrontano inesorabilmente l'inarrestabile cammino verso l'arte pittorica, articolata dai molteplici, ininterrotti e pressanti messaggi dei momenti odierni. Questo, poiché l'arte pittorica è essenza della creatività umana, non può essere annientata dai mezzi artificiali privi di spiritualità.

ROBERTO CAU

 

 

E' lo spirito che va alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso, di mutante, di imprevedibile. E' la nostra anima che viaggia in continuazione, senza sosta, senza confini e senza limiti. E' una ricerca ininterrotta dell'immagine (non immagine), della visione casuale, non voluta, misteriosa, mistica e spirituale. Attraverso il mondo dei colori e della forma (non forma), attraverso il pensiero creativo e liberatorio, attraverso il gesto pittorico certo e sintetico, per arrivare a introispezionare il nostro vero mondo interpretativo e la nostra vera identità visiva. Scoprire poi uno strano universo fatto di colori, linee e macchie, spazi e interspazi, percezioni e intuizioni, sensazioni ed emozioni, energia e potenza, identità e vita, ma certamente non delirio e disorientamento.

E' la grande forza della nostra "struttura" emotiva pittorica.

 

ROBERTO CAU